L’Orto – Settore A

Il settore A presenta le linee più facili della falesia, anche se non mancano alcune vie che richiedono una certa forza nelle dita e di continuità. Il panorama che si può osservare dal top delle vie spazia su tutta la conca del Laghel e su Arco. Da qui è possibile ammirare chiaramente anche alcune falesie limitrofe come il Muro dell’Asino oppure la falesia, purtroppo off-limits, del Laghel.

Lucanica 6a+ / 13m

Barbabietole 6b+ / 13m

Via corta ma estremamente continua, praticamente un boulder di 8 metri con uscita su rampetta facile. E’ una linea che non da tregua alle dita, con prese non sempre immediate da vedere e decifrare. Partendo a sinistra si rimonta il piccolo terrazzino alla base della via mantenendo la linea degli spit alla sinistra. Si sale verticalmente il masso e ci si inizia a spostare verso sinistra rino a raggiungere la lametta gialla tagliente. Da qui si mantiene la verticale e, alzando a modo i piedi, ci si porta sullo scomodo rovescio soprastante. Da qui il boulder si fa più severo. Sulla destra del rinvio è presente una roccetta sporgente gialla, un po lontana da raggiungere, ma fondamentale. Il piede destro va alzato su una conchetta poco visibile per via del piccolo tettino subito sopra di essa. Equilibrandosi si sposta la mano sinistra 20 centimetri più in alto su una lametta nera e poi ancora più in sù sull’evidente verticale giallastra. Ora l’ultimo sforzo è quello di alzare bene il piede sinistro e balzare sulla comoda presa dimora di vegetazione verdeggiante. Da qui alla catena rimangono solamente 5 metri di comoda ed appigliata placca.

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Simone su “Barbabietole”, 6b+

Bietole 6c+ / 13m

Scarola 6a+ / 14m

Sedano 5c / 14m

Piselli 5c / 14m

Via divisa in due sezioni principali: la parte sottostante sale un diedro caratterizzato da roccette apparentemente non molto stabili ma solide nella realtà. Qui la difficoltà principale la si affronta nei primi 3-4 metri dove si trova il tratto più verticale di tutta la salita. Superato il diedro una corta placchetta ben fessurata porta in poco tempo alla catena.

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Martina su “Piselli”, 5c

Rucola 5b / 17m

Bella ed elegante linea di riscaldamento su prese sempre buone e scavate. La prima parte supera un tettino molto ben appigliato, mentre la parte successiva si snoda su placca leggermente appoggiata. Delicato un passaggio in uscita di via dove o si è abbastanza lunghi oppure occorre fare un piccolo saltino per raggiungere il marcato buco sotto la catena.

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Simone su “Rucola”, 5b

Zucchine 5b / 17m

Bella via appoggiata con buone prese per mani e piedi fino all’ultimo passaggio che, al contrario, richiede un po’ di fiducia: buon piede a destra su cui spingere e piccole presette per le mani da tenere per arrivare ad una bella crepa. Forse proprio questo passaggio motiva il grado 5c riportato sulla parate (invece del 5b come da guida).

Rapa Rossa 5c / 16m

Ravanello 5c / 14m

Lamascioni 5a / 10m

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Marta sulla partenza di “Lamascioni”, 5a

Melanzana 6a / 18m

Zigole 6a / 17m

Partenza in leggero strapiombo su ottime prese poi placca appoggiata e ben
appigliata. Passaggi delicati su tacche tra ultimi due rinvii.

Spinaci 6a / 14m

Bella via anche se un pò unta nella sezione chiave. Si parte su rampetta appoggiata per i primi 5 metri dove una fessura laterale a sinistra ne agevola la salita. Dopo poco si incontra la parete verticale. Il primo tratto di quest’ultima è ben appigliato, sia sul lato destro che su quello sinistro e rimontare il primo terrazzino non presenta sostanziali difficoltà. Da qui le prese diventano meno scavate e meno visibili. In alto corre una crepa gialla obliqua che va da destra verso sinistra e nella quale sono presenti due fessure da tenere per alzare bene i piedi. Si giunge quindi ad una lametta verticale che ci consente di ruotare il corpo e giungere sotto catena.

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Martina su “Spinaci”, 6a

Rapa 6a / 14m

6a a nostro parere un po’ più facile rispetto alle altre vie presenti in questa falesia. Partenza in placca con buoni appigli seguendo la destra della linee di spit dopo circa 10 metri bisogna attraversare verso destra su piccole prese ma comunque buone. Per arrivare ad un evidente crepa strapiombante si rimane bassi lungo la fessura traversando in strapiombo sempre su ottime prese e aggirando il masso verso sinistra. Si giunge così alla stessa catena del tiro precedente.

Senza Nome ? / 40m

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