L’Orto – Settore B

A differenza del settore A, il settore B presenta vie nel complesso più impegnative. Le linee presentano spesso un boulder in partenza, per poi proseguire verticalmente su stupenda placca compatta interrotta da alcune fessure e gocce. L’ombra del bosco e l’esposizione a nord est rendono questo settore fruibile anche d’estate.

Broccoli 6c / 22m

I primi due passaggi della via superano la piccola pancia alla base della parete. La difficoltà qui non è elevata in quanto sono sempre presenti buone prese per le mani e per i piedi. Proprio in uscita di pancia, all’altezza del terzo rinvio, è presente un passaggio delicato su due presine scomode da tenere e ormai completamente lisce e usurate (molto). Nemmeno i piedi sono troppo buoni. E’ necessaria molta decisione per raggiungere la tasca soprastante con la mano destra. Raggiunta questa ci si alza per raggiungere la lista che attraversa in obliquo la parete e la si segue fino a raggiungere la verticalità. La parte centrale della via non è mai banale nè scontata, è un’arrampicata parecchio di continuità. L’ultimo passaggio su placca, per arrivare alle ultime prese ben appigliate sotto la catena è leggermente lungo. Via nel complesso divertente e soddisfacente, peccato per usura nella parte inferiore.

Nosioli 7b / 22m

Radicchio 7c+ / 25m

Senza Nome 8a+ / 25m

Sedanorapa 6c+ / 23m

Linea tutta di continuità su placca caratterizzata da gocce e leggermente appoggiata. La prima parte della via è un boulder abbastanza severo e dinamico dove i piedi giocano un ruolo fondamentale nonostante, apparentemente, non ci siano appoggi validi. Tenendo i due vericali di sinistra e destra, si impunta il piede destro su una microtacchetta all’altezza del ginicchio sinistro e si spinge per portare il piede sinistro in alto su di un cuneo scavato. Questo consente di lanciare verso l’evidente presa in alto a sinistra, da raggiungere con la mano destra. Qui è necessario rallentare decisamente passo perchè d’ora in poi la continuità si farà sentire. Parte infatti una placconata di 20 metri a gocce che porta in catena. L’arrampicata, neanche a dirlo, è tutta di equilibrio su piccole presine e tacchette. Di per se i passaggi singoli non sono troppo complicati, solo che se si sbaglia approccio o finalizzazione si rischia di trovarsi in giochi d’equilibrio da cui è difficile uscirne vincitori. A metà placca si trova una fessura verticale dove è possibile rifiatare un attimino anche se non è proprio comodissima. Gli ultimi metri rispecchiano i precedenti, sempre in bilico tra il restare attaccati alla parete ed il cadere. Un bellissimo viaggio. Via estremamente consigliata.

Patate 7a / 23m

Carote 6c / 23m

Senza Nome ? / 22m

Senza Nome ? / 22m

Coste 6a / 13m

Bella via con varietà di stili. Partenza fisica in dulfer su un ampia crepa leggermente strapiombante con buone prese per le mani e piedi piccoli ma sempre presenti. Superato lo sforzo iniziale si trova un comodo terrazzino per riposare prima di traversare verso destra. Il passaggio chiave sta proprio qui, si può sfruttare un buon appoggio per il piede sinistro e raggiungere in allungo (dipende da quanto si è alti) una comoda presa per le mani. Da qui in poi la via è prevalentemente appoggiata con piccoli appigli per mani e piedi.

Marta su “Coste”, 6a

Peperoncino 6b+ / 18m

Peperoncino si risolve nei 5 metri di boulder iniziale. La roccia qui è abbastanza tagliente e buca facilmente i polpastrelli. Ci sono due possibili soluzioni in partenza. La prima affronta il boulder sulla destra, andando a prendere la visibile lama rovescia. La seconda opzione invece sale più centralmente su tacchette. La sequenza di movimenti è breve ma intensa. Con la mano destra si tiene la presa marcata all’altezza del viso, mentre la sinistra cerca un verticale giallo in alto. Alzandosi un po si raggiunge con la mano destra un buchetto appena accennato che ospita non più di una manciata di polpastrelli. Da qui si ruota il corpo alzando il pede sinistro e rilanciando la mano sinistra rapidamente sulla lama sopra di noi. Accoppiando le mani ci si alza ancora un pò per arrivare al rovescio con la mano sinistra. Qui è possibile rinviare abbastanza agevolmente, complice la presetta svasata sulla destra, ma per riposare è necessario aspettare il passaggio successivo. Tenendo lo svaso si alza la mano sinistra prima su delle goccette ed in seguito in alto sulla comoda orecchia che segna la fine delle asperità. Da qui in poi la lina prosegue dapprima su facileplacca appoggiata ed in seguito su roccia frastagliata fino alla catena.

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Simone su “Peperoncino”, 6b+

Verza 6a+ / 17m

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