Frasassi Climbing Festival 2020

Dopo aver passato un estate intera circondati da dolomia questo weekend abbiamo optato per qualcosa di diverso. Abbiamo deciso di partecipare al Frasassi Climbing Festival 2020 che si è tenuto nel suggestivo borgo di Serra San Quirico (AN) tra il 5 ed il 6 Settembre. Come il nome suggerisce il festival è incentrato sull’arrampicata ma non solo: all’interno della kermesse sono in realtà presenti molteplici altre attività molto interessanti tra cui il trekking e la speleologia, la mountain bike e lo yoga nelle bellissime grotte di Frasassi. Il tutto è contornato da stand ed esposizioni, esibizioni di pole dance e calisthenics, cibo e musica. Insomma c’è qualcosa un pò per tutti i gusti. Tra le attività prettamente arrampicatorie ci sono invece la Frasassi challenge (una maratona di 24 ore nelle falesie limitrofe) oppure lo street boulder nel centro del paese. Personalmente ci siamo concentrati proprio su quest’ultima attività.

Scalare tra le vie di un centro abitato è un’esperienza sempre gradevole ed appagante che in generale consigliamo. Qui a Serra San Quirico, dove ogni casa, muro e strada del centro medievale sono costruiti con pietre e sassi, l’esperienza è ancora più soddisfacente. Esplorare e perdersi tra i stretti vicoli, sopravvissuti alle insidie del tempo, va poi al di là della semplice scalata.

Intorno al paese sono stati tracciati un totale di 50 blocchi divisi per 5 diversi livelli di difficoltà crescente identificati dai colori bianco, giallo, verde, rosso e nero. Con 8 blocchi bianchi, 12 blocchi gialli, 13 blocchi verdi, 12 blocchi rossi e 5 blocchi neri i tracciatori hanno sapientemente dato l’opportunità sia a principianti che ad atleti più esperti di confrontarsi sul grado a loro più consono.

Partenza alle 10:00 e mani sui primi blocchi, iniziamo con qualcosa di semplice giusto per scaldarsi. Nella zona adibita a camping per le tende sono allestiti dei blocchi abbordabili, un jump da seduti, un traverso su muretto pendente e la scalata di un albero. Il sole iniza già a farsi sentire nonostante sia mattina e già sotto le magliette si suda. Giusto il tempo di fare qualche altro traverso e risolvere alcuni blocchi gialli, verdi e rossi e corriamo a cercare qualcosa più fresco.

La prossima zona è perfetta: lungo un muretto alto 4 metri sono tracciati 3 blocchi verticali con top sul ciglio del muretto stesso. Qui il sole è appena arrivato e un’albero ombreggia ancora uno dei blocchi, tira un aria più fresca in generale. Risolviamo senza troppa difficoltà tutti i blocchi proposti caratterizzati da un’arrampicata su mattoncini con buone prese e ci avviamo verso i prossimi.

Questi finalmente sono puramente all’ombra, in uno stretto vicolo, ma come era immaginabile sono stati letteralmente presi d’assalto e per l’emergenza covid attuale abbiamo preferito saltarli per evitare ulteriori assembramenti. Siamo tornati nel pomeriggio per vedere se la gente si fosse un pò dispersa ma non abbiamo avuto fortuna. Forse l’unica critica costruttiva che ci sentiamo di muovere è proprio questa: in certe zone decisamente poco spaziose sono stati tracciati troppi blocchi contigui creando, inevitabilmente, code ed assembramenti.

Tornati sui nostri passi ci siamo spostati verso una via caratterizzata da blocchi leggermente più duri in cui abbiamo trovato poca gente ma soprattutto pane per i nostri denti. Dopo un paio di blocchi chiusi e un bel pò di tentativi a vuoto su altri boulder decidiamo di non bruciare tutte le energie qui e di spostarci verso un’altra zona.

Ci troviamo in poco tempo in cima al paese dove sono presenti diversi blocchi con arrampicata “classica” su muretti verticali ed un blocco molto divertente ed impegnativo con top a testa in giù, appesi con i piedi sul davanzale di una finestra. Abbiamo provato in tutti i modi, più o meno eleganti, a raggiungerlo, sia frontalmente faccia a muro, sia appesi con i talloni schiena a muro. Niente, quella dannata mano non si riesce a staccare dal davanzale, rinunciamo e passiamo oltre.

Qualche metro più in là il sole picchia forte e le pietre a terra sono roventi a contatto con i piedi scalzi. Il sudore che gronda dalle nostre fronti però non ci ferma ed approcciamo un bellissimo traverso lungo una ventina di metri, inizialmente su piccole tacche per poi trovare prese più comode, un piccolo viaggio orizzontale. Al suo termine sono presenti altri 2 boulder, un sit start verticale in cui il colpo di reni iniziale rappresenta la difficoltà maggiore e un blocco in da arrampicare in opposizione tra le colonne di un arco.

Dopo un breve momento di ristoro per recuperare un pò di energie ci spostiamo finalmente all’ombra di un lungo sottopasso di pietra. Nell’arco di ingresso è tracciato un blocco molto estetico che lo percorre nella sua interezza. All’interno del tunnel invece sono presenti un paio di facili traversi e qualche trave di legno da traversare per intero. Sull’uscita nell’altro versante un bel traverso senza piedi su trave a “T” in ferro.

L’ultima zona che siamo andati ad esplorare è stata quella adibita a lanci. Dopo una giornata passata a torturare le falangi su tacche e microtacche è proprio quello che ci voleva. Qui sono proposti 2 tipi di lanci diversi, uno dinamico, da un anello di ferro al ciglio del muretto, ed uno più statico, partendo in equilibrio su una feritoria per raggiungere anche qui il culmine. Completamente a sinistra una simpatica rampa rigorosamente “no hands”. Poco più in su invece un bellissimo traverso diviso in 2 parti: la prima metà molto appigliata per le mani, mentre la seconda molto bella per i piedi ma su cui le mani erano vietate costringendo ad un traverso di 6-7 metri in equilibrio, petto alla parete. C’è giusto il tempo per un facile blocco isolato che sono giunte le 16:30, l’ora di termine attività per quanto riguarda lo street boulder. Soddisfatti torniamo al village per goderci la finale, ma prima un bel (e buon) gelato!

Alla fine della giornata, conti alla mano, abbiamo collezionato un buon bottino di 27 blocchi chiusi tra cui 6/8 bianchi, 6/12 gialli, 8/13 verdi, 7/12 rossi e 0/5 neri che sono valsi un sesto posto complessivo ed un ripescaggio per la finale a 5 a cui però ho personalmente scelto di non partecipare. Più che blocchi e punti alla fine abbiamo collezionato esperienze, sorrisi e tanto divertimento, tutto quello che ci aspettavamo da una giornata e da una manifestazione del genere.

Le finali dello street boulder si sono svolte su struttura montata all’interno del village e hanno visto competere i qualificati di entrambe le categorie (maschile e femminile) per la gloria al meglio di 3 blocchi. Non si può dire che lo spettacolo non sia mancato! Nel complesso quella del Frasassi Climbing Festival, per tutti gli amanti dell’outdoor, è una 2 giorni tutta da vivere in un ambiente sano ed amichevole. Grazie per averci ospitato e non vediamo l’ora di tornarci anche la prossima edizione!

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