Il Bersaglio – Settore B

Il settore B è caratterizzato da calcare estremamente compatto e poco battuto. L’arrampicata varia sensibilmete da via a via, passando dall’equilibrio della placca, alla continuità del limestone lavorato a gocce. I tiri strapiombanti sono rari e prevale, in generale, la verticalità. Il panorama che si gode durante l’ascesa spazia dall’alta valle del sarca alle basse giudicarie con, ad ovest, le catene del Brenta e dell’Adamello, alle spalle il monte Casale e, verso est, il Piccolo Dain che sovrasta il paese di Sarche.

Enclave 7a+ / 15m

Accanto al nome della via qualcuno ha graffiato la parete incidendo, forse da monito ai futuri salitori, un chiaro ed evidente 7b. La roccia della prima sezione non è delle migliori, non è compatta e si sgretola con facilità. Per i primi tre rinvii la fessura da seguire è ad ogni modo ben appigliata, ma il suono della roccia che si sgretola sotto i propri piedi non dona una sensazione piacevole. Di tanto in tanto un’altro suono, dato dal metallico rumore del moschettone che si chiude al passare della corda, si unisce alle danze regalando attimi di tranquillità. Da qui la musica però cambia bruscamente, la roccia si fa più compatta ed iniziano le difficoltà. Si esce dalla fessura spallando con la sinistra e, tenendo un bidito con la mano destra, ci si sposta con i piedi a sinistra. A questo punto si molla il bidito e si raggiunge, spallando anche con la mano destra, una fessurina che scorre parallela alla precedente. Si alza il piede destro e si sblocca la spallata di sinistra per raggiungere una fessura verticale poco più in alto. Una volta raggiunta la fessura si sblocca anche la spallata di destra per ritornare sul precedente bidito, questa volta rovesciandolo. Spingendo con convinzione ci si alza ora quanto basta per andare a prendere una tacca subito alla destra del rinvio soprastante. La rinviata qui non è comoda ma è resa più facile allargando il piede destro su una piccola tacca. L’asperità si conclude con il prossimo passaggio: sopra di noi corre una piccola crepa che consente di ruotare bene il corpo ed allungarsi fino alle grosse prese soprastanti dove è finalmente possibile tirare il fiato. Da qui fino alla catena la via rimane delicata ma molto più semplice e ben appigliata . A nostro papere, se capisci la sequenza di movimenti del crux della via, il 7a+ è un grado più che onesto.

Senza Nome ? / 16m

Senza Nome ? / 17m

Daghe Dentro 7a+ / 18m

Bacia Micia 6c+ / 16m

Linea elegante e pulita, con singolo di non immediata comprensione in mezzo alla via, che si articola su roccia estremamente compatta e varia. La prima parte segue un muretto giallo, ben appigliato, caratterizzato da gocce. Si sale agevolmente su solide, sebbene piccole, tacche fino a raggiungere il rovescio di sinistra dove la roccia cambia colore e l’arrampicata diviene più delicata. Spostandosi sulla destra della verticale si giunge alla rinviata successiva dove inizia il crux della via: la sequenza di movimenti non è per niente banale e va ricercata. Restando sulla destra ci si alza quanto basta per arrivare ad un comodo rovescio da accoppiare con entrambe le mani. Rimanendo saldo con la mano sinistra, porto la mano destra sull’orecchia nera, rempre rovescia, appena sopra, alzo i piedi e ruoto il corpo completamente verso destra alla ricerca dell’equilibrio giusto per liberare la mano sinistra in tensione ed allungarla verso l’alto in direzione di una piccola e scomoda tacchetta segnata. Quest’ultima serve solo come appoggio intermedio per giungere ad una presa decisamente più comoda poco più un alto a sinistra, da dove è finalmente possibile rinviare. Qui non è possibile riposare più tanto ma alzando bene i piedi si giunge, in allungo, ad una più comoda fessura orizzontale dove scaricare la tensione accumulata. Gli ultimi metri per arrivare alla catena sono pura formalità.

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Simone su “Bacia Micia”, 6c+

13 Papi 6a+ / 20m

Una delle vie più lunghe della parete, molto appigliata ed appoggiata, facile fino a tre rinvii sotto catena. Qui, un traverso in bilanciamento su piccole tacche definisce il grado dell’intera linea. Nonostante non presenti troppe difficoltà tecniche, segue una linea molto logica e divertente e vale comunque la pena farci un giro.

Er Pierde 6a+ / 21m

Senza Nome ? / 19m

Memory 6a / 17m

La Costola 5c / 17m

Cheliabinsk 5c / 17m

La Zeta di Ranzo 6a+ / 20m

Via discontinua, semplice per quanto riguarda la prima parte con duro singolo su placca in uscita alla catena. L’arrampicata si svolge agevole lungo la fessura che caratterizza il primo tratto, fino all’evidente placca che fa da padrona nella parte superiore. Qui sono due i passaggi delicati da affrontare. Il primo consiste nel trovare l’equilibrio giusto per portarsi con i piedi sul terrazzino dove inizia la placca vera e propria. Il secondo è il passaggio che, sostanzialmente, dà il grado a tutta la via. Ci sono diversi modi per interpretarlo. Uno di questi è prendere la lama verticale in centro alla parete con la mano destra, alzare il piede sinistro alto a sinistra, su marcato buchetto, e caricare il peso per allungarsi lentamente fino alla base della crepa verticale a lato della catena. Un’alternativa è invece quella di prendere la lama con la mano sinistra ed allungarsi, questa volta verso destra, dove un bidito aiuta a riequilibrare il corpo e a riposizionare bene i piedi prima di spostarsi nuovamente sulla crepa di sinistra. Ad ognuno il suo stile.

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Fabio sul passo chiave di “La Zeta di Ranzo”, 6a+

Giorni Ardenti 5b / 20m

Bella via, lineare e continua nel grado ma intervallata da comodi riposi. In generale non compicata, di facile lettura e ben protetta. Perfetta per riscaldarsi prima prima di passare ad affrontare le altre salite del settore.

La Pietra di Damocle 5c / 18m

Buona via di riscaldamento, con chiodatura ravvicinata. I primi cinque metri sono i più delicati e richiedono un buon bilanciamento del corpo. La linea segue una serie di terrazzini fino alla catena. Poco prima della stessa è presente un breve tratto in placca che, se affrontato sulla sinistra, potrebbe causare qualche problema di troppo.

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Fabio su “La Pietra di Damocle”, 5c

Pericolante 6a / 20m

Via molto divertente, leggermente strapiombante ma sempre su buoni appigli. Il primo tratto è semplice, su calcare grigio e compatto. Le difficoltà iniziano verso la metà della via, quando la roccia inizia ad assumere il caratteristico colore giallo. Il passaggio chiave é proprio qui. Due tacchette sulla verticale consentono di alzare i piedi, sul terrazzino di sinistra, quanto basta per raggiungere la, non troppo comoda, presa posta un po’ più in alto. Qui si traversa elegantemente verso destra, dapprima con i piedi ad incrociare ed in seguito con la mano destra a ricercare una comoda fessura verticale. Rimanendo sulla destra della via ci si alza leggermente fino a raggiungere una tacca che consente di alzare i piedi e raggiungere, con la mano sinistra, il rovescio sotto il tettino prima della catena. Ci si sposta per l’ultima volta verso destra dove una comoda fessura permette di rinviare in catena.

Aniechinius 6b / 20m

Via estremamente interessante con singolo a metà parete su piccole tacchette. I primi metri, come quasi tutte le vie del settore, presentano un’arrampicata semplice, caratterizzata da terrazzini facilmente rimontabili. Non passa molto prima che la roccia cambia stile e le prime difficoltà si fanno sentire. Il passaggio chiave è un bellissimo traverso verso sinistra, su due tacche appena accennate che permettono di riposizionare rapidamente i piedi ed il corpo e di giungere, più in alto, ad una presa poco più comoda su marcato bombè. Da qui ci si risposta verso destra per seguire, per alcuni metri, una fessura che termina con un rovescio per la mano destra. Da qui l’arrampicata risulta più facile su buone tasche fino alla catena.

Ladri di Stelle 5c / 20m

Via semplice e senza troppe pretese, su muro grigio e compatto, intervallato da una serie di terrazzini e fessure verticali. Unico passaggio delicato verso l’uscita della via, dove una placca liscia richiede un certo grado di confidenza per alzarsi bene e raggiungere la comoda presa soprastante.

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Martina su “Ladri di Stelle”, 5c

La Cava 5b+ / 20m

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