Kora

Dopo un maggio ed un inizio giugno assai piovosi, l’estate inizia finalmente a fare capolino e di conseguenza inizia anche la stagione in ambiente. Come prima via di quest’anno scegliamo di seguire la “Cavalcata Alta della Kora”, partendo dal Pilastro Dalai Lama con la via “Kora” e proseguendo poi lungo le torri sommitali. La partenza, come di consueto, è prossima all’alba così da poter sfruttare a pieno la tranquillità della mattinata ed essere avvolti dai suoni della natura.

Il primo tiro inizia lungo bella placchetta compatta con passo iniziale in aderenza ma con mani che accarezzano prese molto buone. Dopo alcuni metri la verticalità si fa meno marcata e si inizia un breve traverso verso destra per aggirare un mughetto poco sopra la verticale. Proseguendo ora diritti si affronta una paretina appoggiata corredata di cordoni a segnalare la linea da seguire i quali rendono la progressione piuttosto sicura. Le difficoltà per questo primo tiro sono oramai concluse ed in breve si raggiunge un secondo mughetto dove si prosegue brevemente verso destra fino ad un minuto terrazzino dove un cordone attorno a pilastro, rinforzato con chiodo, invita alla sosta. 25m, V+.

Simone lungo i primi metri della via, V+.

La seconda lunghezza continua lungo la rampetta che costeggia il canalino a destra della sosta. Terminata quest’ultima si traversa di poco verso sinistra per oltrepassare un secondo canale raggiungendo così la base di una bella placchetta. Al termine della rampa iniziale evitare di andare a destra verso il cordame a parete visto che fa parte della via “AUM”. La placca è molto bella e si vince attraverso arrampicata di movimento seguendo le fessure parallele che obliquano lievemente in direzione dello spigolo sinistro della parete. Particolarmente interessanti sono gli ultimi metri, maggiormente esposti, che culminano su largo terrazzino. Seguendolo lungo l’evidente camminatoio si raggiunge un grosso mugo dove si attrezza infine la sosta. 30m, V.

La linea della seconda lunghezza, V.

Ignorando ora il cordone sullo spigolo di destra, facente sempre parte della via “AUM”, si continua verso sinistra discendendo un paio di metri prima di attraversare un largo canale. Ci si trova quindi ai piedi di una bella parete lavorata e leggermente appoggiata dove si torna a salire in verticale seguendo i cordoni a parete che lungo questo tratto risultano inizialmente distanziati. Nonostante le difficoltà siano contenute prestare comunque attenzione visto che non è nemmeno facile proteggersi con materiale proprio. In prossimità del culmine della parete si piega verso destra, ignorando la sosta della via “Vecchie Tracce” sulla sinistra, seguendo i cordoni, ora generosi, che conducono nei pressi dello spigolo destro della parete dove è presente un evidente spuntone. Superato questo si rimontano gli ultimi balzi prima di raggiungere una coppia di chiodi dove si attrezza la sosta. 40m, IV.

Martina in arrivo alla terza sosta, IV.

La quarta lunghezza inizia con il passo più fisico della salita che vince la paretina leggermente strapiombante subito oltre la sosta. Si inizia quindi rimontando una serie di facili roccette fino a giungere alla parete principale che si supera con passo atletico e deciso. Le prese sono piuttosto storte ma in caso di necessità è presente un lungo cordone che permette l’azzeramento. Superate le difficoltà si raggiunge una piccola paretina sulla destra che porta dapprima ad un mughetto ed in seguito lungo una piccola crestina che si segue per qualche metro inizialmente discendendo verso sinistra e risalendo poi verso destra in direzione di un evidente cordone bluastro. Terminato il pilastrino finale si sosta sfruttando uno spuntone ed incastrando qualche friend lungo le fessure. 30m, V+.

L’inizio della quarta lunghezza, V+.

Poco entusiasmante è il quinto ed ultimo tiro che, attraverso una camminata verso destra lungo cengia erbosa, permette di raggiungere il sentiero da dove è possibile rientrare oppure proseguire lungo la “Cavalcata Alta della Kora”. Dalla sosta, seguendo gli evidenti cordoni, si disarrampica facilmente raggiungendo così l’inizio della cengia che si segue in direzione di un arbusto che si supera senza difficoltà finendo sulla seconda parte di cengia, questa volta più larga, che si addentra nel boschetto di destra. Si termina discendendo un paio di metri e raggiungendo così una larga terrazza dove un grosso masso con 2 fix consente di attrezzare l’ultima sosta. 40m, IV.

Martina lungo la cengia finale, IV.

Via simpatica su roccia molto buona. Alterna tratti verticali a sezioni di collegamento che, tuttavia, non disturbano più di tanto la progressione. Le protezioni lungo tutto il percorso sono generose ed abbondanti e raramente è necessario integrare con ulteriore materiale. Le difficoltà sono contenute, sono infatti pochi i passi che impegnano veramente. Nel complesso una via piacevole, buon concatenamento con i torrioni soprastanti.

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