Cavalcata Bassa dei Denti

La cavalcata integrale dei denti è un itinerario meritevole che, dal sentiero della Loffa, porta, con circa 21 tiri di corda e 5/6 calate, alla parte alta del sentiero dell’Emmele, in corrispondenza del Boale del Dente Rotto. La salita integrale può essere divisa logicamente in 3 parti, la cavalcata bassa, quella centrale e quella alta. La cavalcata bassa presenta roccia sempre solida e nel complesso è appagante. Peccato per le poche ripetizioni registrate sul libro di via, perchè questo itinerariomerita veramente, magari concatenato con una, o entrambe se avanza abbastanza tempo, le cavalcate successive. L’attacco è facilmente individuabile grazie alla scritta “denti” presente su un sasso lungo il sentiero della Loffa.

Il primo tiro sale il diedro posto sullo spigolo sinistro del “dente da latte”. Dalla base della parete è già possibile intuire quale sarà il prossimo passo: un breve traverso verso destra porta alla base di un ulteriore diedro leggermente più sostenuto del precedente (passo chiave) ma su buona roccia e ben protetto. Una serie di roccette rotta porta poi rapidamente alla sosta posta su di un terrazzino subito sotto ad una parete grigia verticale. 30m, V+.

I diedri del primo tiro, V+.

La seconda lunghezza prosegue logicamente lungo il bellissimo e solidissimo dietro, leggermente fisico, che sale subito oltre la sosta. A difficoltà terminate, un’altra serie di rocce rotte, ma compatte, porta in breve in cima al dente dove si sosta comodamente. 25m, V.

Martina in uscita dalla seconda lunghezza, V.

Dalla sommità del “dente da latte” è possibile calarsi oppure come abbiamo fatto noi, viste le difficoltà contenute, arrampicare in discesa su facili roccette fino ad arrivare alla base del “dente grande”. Lungo la discesa è presente un cordone ed è sempre possibile proteggersi su guglie. 25m, II+.

Il terzo tiro sale dalla sosta con clessidra e cordone alla base del “dente grande” all’interno di un atletico camino fino a giungere alla base dello spigolo che va aggirato verso destra. L’arrampicata è molto divertente e tecnica in questo tratto ben protetto e facilmente integrabile. E’ possibile sostare su chiodo e clessidra subito dopo ad un grosso mugo. 30m, IV+.

Martina superato il caminetto del terzo tiro, IV+.

La quarta lunghezza parte rimontando il diedrino a sinistra della sosta. Da qui puntare nuovamete verso lo spigolo di destra dove è presente il passo chiave del tiro. Lo spigolo va rimontato mantenendosi a destra di esso dove è possibile lavorare bene con i piedi sulle tacchette presenti. Le prese per le mani sono comunque buone anche se non proprio scavate. Una volta terminate le difficoltà ci si riporta verso sinistra dove è chiaramente visibile la sosta. 25m, V-.

L’uscita della quarta lunghezza, V-.

Il quinto tiro prosegue verticalmente su roccia molto compatta e solida, superando un breve diedrino. Successivamente ci si sposta verso sinistra lungo un evidente spigolo esi risale puntando ad un ben visibile chiodo. Sopradiesso ci si trova sopra ad un sasso piatto da dove si risalgono delle facili roccette per raggiungere la sosta in cima al dente. 40m, IV.

L’inizio del quinto tiro, IV.

Da qui ci si cala per 35 metri sul versante opposto. La calata risulta particolarmente scenica in quanto più di metà di essa si svolge nel vuoto.

La calata nel vuoto.

Il sesto tiro è probabilmente il meno entusiasmante di tutta la via. Si sale il camino verso destra ignorando sia il canale di sinistra (detritico ed instabile già ad occhio), sia la placca verticale. Si prosegue in direzione di un albero e lo si supera giungendo alla base di un breve muretto verticale con chiodo e cordone. Questo è il passo più bello della lunghezza. La sosta si trova in cima al “dente piccolo” su sassone staccato ed instabile (potrebbe essere utile portare del materiale per attrezzare una calata più seria). 40m, IV+.

Simone sul poco entusiasmante “dente piccolo”, IV+.

Data la precarietà della sosta è consigliato arrampicare in discesa, piuttosto che calarsi, per raggiungere la base del “dente cariato”. Le difficoltà non superano il III grado.

La settima ed ultima lunghezza della cavalcata bassa risale verticalmente la placchetta appoggiata fino a quando non torna più verticale. Qui si traversa leggermente verso destra e si aggira lo spigolo. Si prosegue verticalmente su roccia molto bella e con buone prese fino al culmine della torre. Qui si trova la sosta e il libro di via. 30m, V-.

Simone in cima al “dente cariato”, V-.

Ci si cala sul versante opposto dove un’evidente traccia porta all’inizio della cavalcata centrale. Da qui è possibile proseguire l’arrampicata oppure rientrare sul sentiero della Loffa attraverso il ripido boale.

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