Tredicesima Luna

La “Parete Centrale” al “Monte Colt” ospita itinerari sportivi brevi ma interessanti, aperti a metà degli anni ’90 e recentemente rivalorizzati. L’anno scorso avevamo già provato a salire “Tredicesima Luna” ma ci siamo calati dopo il primo tiro per via dell’eccessiva usura. La situzione non è di certo migliorata ma questa volta ce la sentiamo di continuare, e per fortuna col senno di poi, riscoprendo una bellissima salita assolutamente da non perdere!

Il primo tiro inizia risalendo lo spigoletto, totalmente a sinistra rispetto alla falesia, attraverso arrampicata divertente e su buone prese. Qui infatti la roccia è molto frastagliata e facilita notevolmente la progressione. Dopo poco si approccia il muretto di destra dove l’arrampicata diventa più delicata con movimenti obbligati su prese scomode per le mani e i piedi che cercano gli appoggi meno scivolosi. Traversando leggermente verso destra si raggiunge la base di un bel diedro giallo che si segue per tutta la sua lunghezza. La progressione sarebbe semplice ma è resa difficoltosa dall’usura degli appoggi, soprattutto lungo i passaggi obbligati a metà del diedro. Una volta terminato si procede più agevolmente fino a raggiungere la comoda sosta dove un tetto chiude la parete principale. 30m, 6a.

Martina lungo il bel diedro giallo del primo tiro, 6a.

La seconda lunghezza riparte in traverso sulla destra in direzione dell’evidente cordone. Si traversa fino a che si giunge sotto la verticale di una bellissima fessura che va a collidere sul tetto soprastante. Per raggiungerla è necessario proseguire per qualche metro su facile placchetta, ben appigliata, che porta al terrazzino dove parte la fessura stessa. Questa si affronta diritti per diritti sfruttando entrambe le pareti laterali, per i piedi, che offrono sempre buoni appoggi dove poter scaricare il peso. Al termine della fessura si esce sulla parete di destra con passaggio molto bello ed esposto. Attraverso movimenti di equilibrio si rimonta infine il balcone di sinistra dove si sosta comodamente. 25m, 5c.

Martina lungo la fessura della seconda lunghezza mentre Simone la attende in sosta, 5c.

Il terzo tiro è senza ombra di dubbio il più bello di tutto l’itinerario e sale l’aereo spigolo che si sviluppa a sinistra del terrazzino di sosta. Si inzia traversando in direzione dello spigolo raggiungendo prima una breve placchetta fessurata che si supera senza grossi problemi. Il passo per uscirne è forse il più complicato: di equilibrio su bidito rovescio. Si sale ora lungo il bel spigolo che si vince, senza paura, rimanendo lungo il tratto più esposto dove le prese sono decisamente migliori. Superate le difficoltà si rimonta un breve tettino verso sinistra ritrovandosi così al cospetto di una compatta placchetta che si segue in vericale seguendo la linea dettata dai fix a parete, inizialmente nascosti. Con arrampicata in aderenza si vince il muretto e si giunge al comodo terrazzo di sosta. 35m, 6b.

Simone lungo lo spigolo esposto del terzo tiro, 6b.

L’ultima lunghezza prosegue verso destra approcciando la bella e compatta placconata finale che conduce direttamente in cima alla parete. Dopo qualche metro laterale si torna in verticale seguendo una bella fessura prima di raggiungere la placconata principale. Le tasche orizzontali permettono di riposare nel mentre si studia il passaggio chiave del tiro, posto poco più sopra. Qui la parete è completamente liscia e l’unica presa decente si trova parecchio in alto. Attraverso passo molto delicato si alzano i piedi sulle ultime fessure disponibili e, tenendo un piccolo rovescio con la sinistra, ci si allunga al massimo fino alla presa sopra lo spit. Il movimento non è per nulla banale ma è comunque possibile azzerarlo. Superate le difficoltà si salgono verso destra gli ultimi metri che separano dalla vetta dove si sosta comodamente attrezzando su due resinati. 30m, 6a.

Jacopo impegnato sul passo chiave dell’ultima lunghezza, 6a.

Nonostante l’usura dei molteplici passaggi inizi a dare un po’ di fastidio in alcuni punti, soprattutto lungo la prima lunghezza, la via rimane veramente bella e meritevole di essere salita. Le protezioni sono buone lungo tutto il percorso e la progressione risulta essere sempre sicura. Salita consigliata e, visto la brevità, suggerita se concatenata a qualcuna nelle vicinanze.

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