Usciti dalla via “Plaisir” riscendiamo il sentierino che in breve riporta alla base della parete. Sono le quattro e mezza di pomeriggio, c’è ancora tempo di salire un’altra via corta prima di tornare verso Trento. La scelta ricade sulla vicina “Babilonia”, quattro lunghezze che promettono arrampicata divertente ed un terzo tiro emozionante su spigolo esposto vista lago di Garda.
Il primo tiro sale la parete oltre la scritta roccia con freccia che identifica la via. Sormontate le prime facili roccette ci si trova di fronte ad una bella placconata che si sviluppa verso destra. A protezione del passaggio iniziale c’è un fix con catenella penzolante. Ci si alza quanto basta per raggiungere alcune piccole fessurine che consentono di iniziare il traverso che, attraverso una serie di passi in aderenza con i piedi che spingono su placca, portano ad alcuni terrazzini dove scaricare un po’. Seguendo l’evidente linea di fix a parete si prosegue verso destra oltrepassando un canalino e rimontando un largo terrazzo. Da qui si risalgono le facili roccette che conducono alla cengia alberata dove si trova la catena della prima sosta. 25m, 6a.

Simone lungo il traverso della prima lunghezza, 6a.
La seconda lunghezza risale la placchetta soprastante la sosta obliquando leggermente verso destra seguendo la linea degli spit a parete. La prima parte della parete è appoggiata e conduce ad un terrazzino poco accennato da dove inizia la seconda parte della placca, leggermente più verticale ed impegnativa. La si affronta puntando ad una fessura sulla destra che si supera per raggiungere la lama sommitale rimontando così il terrazzino di sinistra prima di dirigersi nuovamente verso destra in corrispondenza dell’evidente catena di sosta. 20m, 5b.

Le belle placche della seconda lunghezza, 5b.
Il terzo tiro è senza dubbio il più bello di tutto l’itinerario. Si svolge lungo lo spigolo della parete, molto esposto e con bella vista sul lago di Garda. Dalla sosta si riparte verso destra traversando su placca liscia con movimenti in aderenza fino ad incontrare appoggi più marcati che permettono di scaricare il peso. Si sale ora in verticale seguendo un vago diedro che in breve porta ad un secondo traverso esposto. Qui le abbondanti tracce di magnesio ci portano ad evitare questo passo traversando verso destra solo in seguito, dopo aver superato il muretto verticale con bella lama orizzontale al culmine. Ritorando sulla retta via ci si trova davanti ad una bella placchetta compatta solcata da alcune fessure che facilitano la progressione. Terminata questa si giunge su larga cengia che si segue fino ad incontrare la sosta da attrezzare su 2 fix. 25m, 6a.

Simone lungo il terzo tiro, 6a.
L’ultima lunghezza riparte affrontando la facile rampa a destra della sosta. Al termine di questa troviamo il primo spit e si possono intravedere le protezioni sulla placchetta che verrà affrontata in seguito. Alla fine della rampa si raggiunge un’ampia cengia vegetativa che ci porta in prossimità della placca che va affrontata rimanendo quanto più possibile sulla destra. Infatti, sebbene le protezioni siano posizionate sul centro, salire diritti per diritti sarebbe decisamente più complicato del 5b dichiarato. Sulla destra si trovano invece belle, buone ed ampie buchette scavate che consentono di superare la placca senza grosse difficoltà. Al termine della placca si raggiunge lo spiazzo sommitale dove è possibile allestire facilmente una sosta sugli alberi. 30m, 5b.

Le roccette dell’ultima lunghezza, 5b.
Via corta ma interessante, sicuramente da affrontare in concatenazione con una delle tante linee adiacenti. L’arrampicata si svolge principalmente in aderenza lungo solide placconate grige mentre la progressione risulta sempre sicura grazie alle numerose protezioni a parete. Le difficoltà contenute rendono l’itinerario plaisir e il panorama sul lago di Garda fa da contorno ad una piacevole salita spensierata.