Via dell’Incontro

Grazie alla recente apertura di nuovi itinerari la parete dell’Ir sta guadagnando nuovamente interesse attirando ogni weekend molteplici arrampicatori. La giornata che ci aspetta è molto soleggiata ed anche noi ci dirigiamo alla base della fascia rocciosa per affrontare la “Via dell’Incontro” che si preannuncia essere interessante e di marcato stampo alpinistico.

Il primo tiro sale lungo la rampetta obliqua verso sinistra, oltre la scritta blu che identifica la via. La linea non è visibile nell’immediato, complici i primi cordoni che sono nascosti alla vista da protuberanze naturali. Saliti i primi metri la direzione da seguire si fa più chiara e porta in prossimità di un arbusto con cordone dove inizia una bella lama che corre verso destra. Seguendo quest’ultima, e sfruttandola per inserirci protezioni rapide, si giunge alla base di un muretto, protetto da fix, che si rimonta con passo atletico fino alla placchetta soprastante. Seguendo l’arco che chiude la parete si continua verso destra superando una serie di terrazzini terrosi e qualche piccolo masso instabile fino a che si giunge in prossimità della sosta alla base di una lunga placconata. Verso la fine del tiro l’attrito delle corde si inizia a sentire, ricordarsi di allungare qualche protezione soprattutto nei terrazzamenti finali. 32m, VI.

Martina al termine del primo tiro, VI.

La seconda lunghezza prosegue lungo la bella placca che corre a destra della sosta. Il primo tratto è caratterizzato da una bella ed accogliente fessura che facilita la progressione ed offre qualche spunto per proteggersi. Terminata la fessura si sale in placca con movimenti d’equilibrio puntando al tetto che chiude la parete alla cui base corre orizzontale una bella fessura rovescia da tenere mantenendo i piedi belli alti. Agguantata quest’ultima si inizia a traversare verso destra in direzione di un evidente cordone che si supera per giungere ad una rampetta che prosegue sempre verso destra, con arrampicata più facile. Seguendola si raggiunge in breve anche il termine del tetto che è ora possibile rimontare sfruttando le piccole tacche e fessure della parete di destra. Superato un arbusto, evidentemente tagliato per consentire il passaggio, si segue la rampa appoggiata che sale ora verso sinistra sopra il tetto e raggiunge, senza ulteriori difficoltà, la sosta su di un piccolo terrazzino. Tiro molto bello dove le rare protezioni presenti costringono a movimenti ponderati, soprattutto sulla placca. Il resto della lunghezza è abbastanza proteggibile. 32m, VI.

Lo sviluppo della bella placconata che caratterizza la seconda lunghezza, VI.

Il terzo tiro continua sulla rampa gialla che si sviluppa a destra della sosta. I primi metri portano ad un grosso blocco che, oltrepassato, consente di guadagnare le belle fessure che accompagnano la progressione. Al termine della rampa ci si sposta verso destra per superare lo spigolo della parete e ritrovarsi alla base di una seconda rampetta più corta. La si segue per tutta la sua interezza, con arrampicata facile, fino a che si raggiunge la sosta al termine di un pilastrino. 22m, VI-.

L’inizio del terzo tiro, VI-.

La quarta lunghezza ospita i passi chiave della via. Si inizia seguendo verticalmente la placca oltre la sosta sfruttando la fessura di sinistra sia per la progressione che per l’inserimento di protezioni rapide prima di iniziare il delicato traverso verso destra. Con movimenti d’equilibrio si affronta la placca intermezzata da solido fix. Al termine di questa un cordone bianco penzolante permette di proteggersi prima di proiettarsi sulla rampa che parte alla sua destra. Questa si raggiunge con passo non semplice afferrando in allungo una bella presa di molto al di sopra del cordone. La progressione lungo la rampa è delicata per via delle poche prese marcate a disposizione e della natura piuttosto storta della parete in questo punto. Anche le protezioni scarseggiano anche se è possibile inserire un solido friend circa a metà rampa. Verso la fine un ultimo passaggio fisico permette di raggiungere la sosta al di sotto di un marcato tetto. 25m, VI+.

Simone subito prima del passo chiave della via, VI+.

L’ultimo tiro traversa leggermente verso sinistra per raggiungere la lama che consente di superare il tetto dopo aver protetto il passaggio con friend medio/grande. Con passo atletico si raggiunge la parete soprastante che prosegue senza grosse difficoltà verso destra. Rimontando le ultime facili roccette fessurate si arriva sopra una cengia con arbusto che si lascia sulla sinistra per continuare su roccette appoggiate fino al culmine della parete dove si attrezza la sosta attorno ad un paio di alberelli alla sinistra del barattolo contenente il libro di vetta. 25m, VI-.

Martina lungo gli ultimi metri della via, VI-.

Bella via dallo stampo decisamente alpinistico dove è necessario sapersi muovere bene tra le protezioni, spesso distanti, ed integrare all’occasione. La roccia è piuttosto solida lungo tutto il percorso anche se in alcuni tratti è meglio fermarsi a verificare. Usciti dalla via è possibile continuare lungo la “Via dell’Incontro Superiore” alla parete dell’Ir Superiore.